Vertreter des Südtiroler Heimatbundes haben Sonntag am Schweigemarsch in Cittadella teilgenommen, so Obmann Roland Lang. „Damit wollten wir den Bürgermeistern des Veneto, die die Schärpe des Markuslöwen als Zeichen ihres Amtes bevorzugen, unsere Solidarität aussprechen!“ Einige Bürgermeister im Veneto waren wegen des Tragens des Markuslöwen statt der Trikolore vom Präfekten von Padova ermahnt worden.
In Südtirol konnte nach langen Verhandlungen mit Rom erreicht werden, dass der erste Bürger der Gemeinde die Bürgermeisterkette bei Festlichkeiten tragen kann. Dasselbe Recht muss doch auch für die Bürgermeister des Veneto erlaubt sein. Es ist doch verständlich, dass ihnen ihre Fahne und der Markuslöwe näher sind als die Trikolore des fernen Rom.
In einem geeinten Europa von einem gewählten Bürgermeister zu verlangen, statt der Embleme seiner Region jene des Staates zu tragen, kann nur als Nationalismus bezeichnet werden. Es ist ein bezeichnendes Armutszeugnis für den italienischen Staat, wenn er schon bei einer Schärpe, auf der die Symbole der Fahne der Region abgebildet sind, mit Verwarnungen reagiert.
So wie die Süd-Tiroler verstehen sich die Veneter als ein Volk mit einer eigenen Vergangenheit, Sprache und Kultur. Diese zu bewahren lassen sie sich nicht nehmen; „in ihrem Kampf für den Erhalt ihrer Identität und ihrer Rechte lassen wir unsere Freunde im Veneto nicht allein“, so der Südtiroler Heimatbund.
Roland Lang
Obmann des Südtiroler Heimatbundes
Una delegazione del SHB alla marcia silenziosa di Cittadella: L‘Heimatbund solidale con i sindaci del Veneto
Rappresentanti del Südtiroler Heimatbund hanno partecipato oggi alla marcia di protesta silenziosa a Cittadella. „Con ciò abbiamo voluto esprimere la nostra solidarietà ai sindaci del Veneto, che indossavano la fascia con il leone di San Marco come segno della loro carica“, dice Roland Lang, Obmann dell‘Heimatbund. Alcuni sindaci del Veneto erano stati ammoniti dal Prefetto di Padova, perché invece della fascia tricolore indossavano quella con il leone di San Marco.
Per il Sudtirolo, dopo lunghe trattative con Roma, è stato possibile ottenere il diritto per i sindaci di portare, in occasione di festività, la catena con il medaglione. Lo stesso diritto dovrebbe valere anche per i sindaci del Veneto. È comprensibile che loro si sentano più vicini alla loro bandiera e al leone di San Marco che non al tricolore della lontana Roma.
Chiedere, nell‘Europa unita, ad un sindaco eletto di portare invece dei simboli della sua regione quelli dello Stato, non può che essere chiamato nazionalismo. Reagire con ammonimenti ad una fascia con i simboli di una regione è una prova di inettitudine dello Stato italiano.
I Veneti, come anche i Sudtirolesi, si sentono come popolo con propria tradizione, lingua e cultura, alle quali non intendono rinunciare. „Noi non lasceremo soli i nostri amici del Veneto nella loro lotta per il mantenimento della loro identità e dei loro diritti“, afferma l‘Heimatbund.
Per il Südtiroler Heimatbund
Roland Lang